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La vita quotidiana dei contadini nella società corporativa 

(parte 3 di 3)

 

I colori come fattore distintivo 

Papa Leo III incorona Carlo Magno
Papa Leo III incorona Carlo Magno

alla nobiltà, come segno della sua dignità, erano riservati colori come oro, rosso, blu, verde e bianco. I colori dovevano essere puri e luminosi perché ogni tonalità dava l'impressione di sporco. 

L'oro era considerato estremamente prezioso, era espressione della gloria divina, simboleggiava il sole, era sinonimo di sovranità, rispetto e virtù ed era consentito solo al Re, all’Imperatore ed alla più alta nobiltà ecclesiastica. 

l'abbigliamento nel 15° secolo
l'abbigliamento nel 15° secolo

Rosso e porpora simboleggiavano l'amore, il sangue, il fuoco, il potere, il martirio e corrispondevano, nel mondo di corte, al potere del regnante. Abiti di colore porpora potevano essere indossati solo da imperatori, re e cardinali. 

Blu era considerato il colore della saggezza, della verità divina, della stabilità, della durata, della fedeltà e della costanza. 

Il verde simboleggiava la speranza ed il bianco era il colore della festa.

 

Mentre la nobiltà indossava abiti con colori vivaci, segno di povertà e di uno stato sociale basso erano i colori scuri, come il marrone e il grigio

contadino con finanziera
contadino con finanziera

La finanziera medievale di color grigio dei contadini e dei servitori era principalmente di lana o di lino non colorato e simboleggiava, per il suo colore sporco, l'inferiorità sociale. 

Gruppi ai margini della società cristiana, come prostitute, concubine di Parroci o dei Pastori e gli ebrei o gli arabi dovevano indossare abiti stigmatizzanti: 

In alcuni posti le prostitute dovevano indossare cappucci o veli di color rosso, altrove di color giallo (colore dell'odio di Dio, della sessualità, dell'invidia, dei soldi, dello splendore) o decorati con bordi colorati, 

"affinché si riconoscano". 

cappello ebraico
cappello ebraico

Gli ebrei furono obbligati per la prima volta nel 1180 ad indossare il cappello ebraico, “cornutus pileus”, un cappello giallo a punta con una pomo finale. 

Oltre agli ebrei anche gli eretici, le streghe, gli anabattisti, i giullari, gli acrobati, i burloni e tutte le persone che eseguivano un mestiere disonorevole (ad esempio scuoiatori1 e boia2), compresi i loro familiari, dovevano identificarsi con colori specifici, 

"così che le persone oneste si possono riguardare più facilmente dai danni".

(citazione di Wolfgang Hartung, storico)

 

boia
boia

 

Nel 1530 un ordinamento della polizia del Reich prevedeva per le mogli dei boia che spesso vigilavano nelle "case delle donne"3 (una specie di bordello), che dovessero coprorsi la testa con sciarpe gialle. Gli eretici dovevano applicare una croce gialla sul dorso e sul il petto.

 

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1 Scuoiatore = in origine era il proprietario che doveva rimuovere le carcasse degli animali morti seppellendoli nel letame, in un campo aperto, gettandogli nella latrina o nel primo fiume che capitava. Solo nel basso Medioevo si è formato il mestiere di scuoiatore. L'odore penetrante costringeva gli scuoiatori a vivere al di fuori dei villaggi. Gli agricoltori erano costretti a consegnare tutti gli animali morti agli scuoiatori. Questi recuperavano i resti utilizzabili e sotterravano o bruciavano quello che non poteva essere utilizzato. Le ossa venivano date al saponificio, la massa putrefatta della carne al salnitraio e le pelli alle concerie. A causa del contatto con le carcasse gli scuoiatori avevano un alto rischio di contrarre infezioni, come per esempio il carbonchio.
2 Boia = persona retribuita per l'esecuzione delle condanne a morte. Dal 13° secolo veniva utilizzato in modo professionale; il mestiere era considerato "disonesto".
3 Case delle donne = nel tardo medioevo una forma speciale di bordelli. Le case delle donne erano o di proprietà della città e venivano affittate dalla città ad un “protettore” (di solito il boia) o appartenevano ad un ricco cittadino che affittava l'edificio alla città.

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